Nulla resiste al Bersagliere .. sempre al Motto "Migliorarsi per migliorare

6° Reggimento

 6 reggimento6° REGGIMENTO BERSAGLIERI
….e vincere bisogna

Battaglioni 6°, 13°, 19° e 21°

Festa: 18 giugno – anniversario della costituzione della Specialità (1836).

 Le ultime notizie a riguardo risalgono al 2008.

Sede: Trapani – Caserma “Luigi Giannettino”.
Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 24 gennaio 1861, il successivo 16 aprile viene formato il Comando dei Bersaglieri del 6° Corpo d’Armata, con sede in Capua, dal quale dipendono i battaglioni attivi XXVm, XXIX, XXX, XXXI, XXXn e XXXm (tutti di nuova costituzione) ed un battaglione deposito.

L’unità dal 31 dicembre 1861 prende il nome di 6° Reggimento Bersaglieri, tuttavia il comando assolve esclusivamente compiti amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative; successivamente assume alle dipendenze anche i battaglioni XXVI (nel 1864, proveniente dal disciolto 4° reggimento) e XL (nel 1865, di nuova costituzione). Con decreto 30 dicembre 1865 il reggimento assume la denominazione di 4° reggimento.

In attuazione del nuovo ordinamento del Corpo fissato con decreto 13 novembre 1870, il 6° Reggimento Bersaglieri è ancora in vita il 1° gennaio 1871, con sede in Ancona, ed inquadra i battaglioni VI (1848), XIII (1859), XIX (1860) e XXI (1860) ceduti tutti dal 1° Reggimento; tali battaglioni nella circostanza prendono la numerazione, rispettivamente, di I, II, III e IV.

Nel settembre 1883 cede il XXI battaglione al 12° Reggimento di nuova formazione e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre riprendono la numerazione di origine di VI, XIII e XIX. Il 1° ottobre 1910 forma il VI battaglione ciclisti che sarà poi sciolto il 24 giugno 1918. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 15° Reggimento Bersaglieri. Nel corso del conflitto è impiegato inizialmente nell’ambito delle divisioni di fanteria, poi, dal 15 febbraio 1916, è inquadrato nella I Brigata Bersaglieri assieme al 12° Reggimento.

Il VI Battaglione Ciclisti agisce invece come unità autonoma per tutta la durata della guerra. Nel 1920 sono ridotti a quadro il XIX (poi disciolto) ed il VI battaglione, quest’ultimo è ricostituito ancora il 7 marzo 1923, quindi nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. La legge sull’ordinamento 11 marzo 1926 ne conferma la composizione su comando, VI e XIII battaglione, deposito.

Dal 1934 il 6° Bersaglieri è inserito nella Brigata Celere E.F.T.F. Nell’ambito dell’esigenza O.M.S. (Oltre Mare Spagna) presso il 6° si forma nel gennaio 1937 la 1A compagnia motomitraglieri con elementi dei Reggimenti 2°, 5°, 6° e 9° Bersaglieri e del 6° Centro automobilistico; il reparto, nello stesso mese, è inviato in Spagna.

Dal 1° gennaio 1937 il XIX battaglione è nuovamente formato come unità quadro per divenire poi effettivo il 1° aprile 1939. All’inizio del secondo conflitto mondiale il 6° è inquadrato nella Divisione Celere Emanuele Filiberto Testa di Ferro (1A) unitamente ai Reggimenti Cavalleggeri di “Firenze”, di “Vittorio Emanuele” e del 2° Artiglieria Celere.

Il 20 gennaio 1942 è assegnato alla Divisione Celere Principe Amedeo Duca d’Aosta (3A) con la quale si trasferisce al fronte russo. Rientrato nell’aprile 1943 dalla Russia, dove ha riportato gravi perdite meritando peraltro due Medaglie d’Oro alla Bandiera, dal successivo 1° luglio è trasformato in 6° Reggimento Bersaglieri Motorizzato comprendendo una compagnia motociclisti, una compagnia semoventi da 75, tre battaglioni autoportati (VI – XIII – XIX) ed un autoreparto; il personale per il completamento degli organici è tratto dal 30° Reggimento b. di marcia (soppresso il 30 giugno 1943). Viene sciolto in Italia, ancora in fase di riordinamento, l’8 settembre 1943, a seguito agli eventi determinati dall’armistizio.

Il 1° ottobre 1969 viene formato il VI Battaglione Bersaglieri inquadrato nel 22° Reggimento Fanteria Corazzato “Cremona” ove rimane sino al 20 ottobre 1975. In tale data, sciolto il 22° Fanteria, il VI battaglione, che ha sede in Torino, diviene autonomo, assume la denominazione di 6° Battaglione Bersaglieri “Palestro” ed è assegnato alla 3″ Brigata Meccanizzata “Goi-to”. Nell’ambito del riordinamento dell’Esercito il 5 dicembre 1989 viene messo in posizione “quadro” e la Bandiera è versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 15; è soppresso il 31 maggio 1991.

II 16 settembre 1992 viene ricostituito in Bologna il 6° Reggimento Bersaglieri che inquadra il 6° battaglione b. “Palestro” anch’esso ricostituito per trasformazione del 10° battaglione b.”Bezzecca”. Nel corso del 1993 partecipa dapprima all’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico, dal 9 febbraio al 25 marzo, nel settore di Caltanissetta e successivamente è interessato alla missione umanitaria “IBIS 2″, in Somalia; per tale esigenza il 6° cede dal 26 agosto al 15 dicembre una compagnia fucilieri al 78° reggimento f. “Lupi di Toscana”, quindi raggiunge al completo la Somalia il 27 novembre inserendosi nel contingente UNOSOM.

Il reggimento rientra in Italia il 24 febbraio 1994 e per il comportamento tenuto merita una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Dall’ 11 giugno al 25 luglio 1994 il 6° è nuovamente in Sicilia per l’esigenza “Vespri” nelle zone di Piazza Armerina, Enna,Nicosia.

Il reggimento è strutturato su comando, compagnia comando e servizi, compagnia addestrativa, 6° battaglione “Palestro” (su quattro cp.mec). Nell’ambito della riorganizzazione della Forza Armata, a data -m, XXIX, XXX, XXXI, XXXn e XXXm (tutti di nuova costituzione) ed un battaglione deposito. L’unità dal 31 dicembre 1861 prende il nome di 6° Reggimento Bersaglieri, tuttavia il comando assolve esclusivamente compiti amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative; successivamente assume alle dipendenze anche i battaglioni XXVI (nel 1864, proveniente dal disciolto 4° reggimento) e XL (nel 1865, di nuova costituzione). Con decreto 30 dicembre 1865 il reggimento assume la denominazione di 4° reggimento.

In attuazione del nuovo ordinamento del Corpo fissato con decreto 13 novembre 1870, il 6° Reggimento Bersaglieri è ancora in vita il 1° gennaio 1871, con sede in Ancona, ed inquadra i battaglioni VI (1848), XIII (1859), XIX (1860) e XXI (1860) ceduti tutti dal 1° Reggimento; tali battaglioni nella circostanza prendono la numerazione, rispettivamente, di I, II, III e IV. Nel settembre 1883 cede il XXI battaglione al 12° Reggimento di nuova formazione e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre riprendono la numerazione di origine di VI, XIII e XIX. Il 1° ottobre 1910 forma il VI battaglione ciclisti che sarà poi sciolto il 24 giugno 1918.

Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 15° Reggimento Bersaglieri. Nel corso del conflitto è impiegato inizialmente nell’ambito delle divisioni di fanteria, poi, dal 15 febbraio 1916, è inquadrato nella I Brigata Bersaglieri assieme al 12° Reggimento. Il VI Battaglione Ciclisti agisce invece come unità autonoma per tutta la durata della guerra.

Nel 1920 sono ridotti a quadro il XIX (poi disciolto) ed il VI battaglione, quest’ultimo è ricostituito ancora il 7 marzo 1923, quindi nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. La legge sull’ordinamento 11 marzo 1926 ne conferma la composizione su comando, VI e XIII battaglione, deposito.

Dal 1934 il 6° Bersaglieri è inserito nella Brigata Celere E.F.T.F. Nell’ambito dell’esigenza O.M.S. (Oltre Mare Spagna) presso il 6° si forma nel gennaio 1937 la 1A compagnia motomitraglieri con elementi dei Reggimenti 2°, 5°, 6° e 9° Bersaglieri e del 6° Centro automobilistico; il reparto, nello stesso mese, è inviato in Spagna.

Dal 1° gennaio 1937 il XIX battaglione è nuovamente formato come unità quadro per divenire poi effettivo il 1° aprile 1939.

All’inizio del secondo conflitto mondiale il 6° è inquadrato nella Divisione Celere Emanuele Filiberto Testa di Ferro (1A) unitamente ai Reggimenti Cavalleggeri di “Firenze”, di “Vittorio Emanuele” e del 2° Artiglieria Celere. Il 20 gennaio 1942 è assegnato alla Divisione Celere Principe Amedeo Duca d’Aosta (3A) con la quale si trasferisce al fronte russo. Rientrato nell’aprile 1943 dalla Russia, dove ha riportato gravi perdite meritando peraltro due Medaglie d’Oro alla Bandiera, dal successivo 1° luglio è trasformato in 6° Reggimento Bersaglieri Motorizzato comprendendo una compagnia motociclisti, una compagnia semoventi da 75, tre battaglioni autoportati (VI – XIII – XIX) ed un autoreparto; il personale per il completamento degli organici è tratto dal 30° Reggimento b. di marcia (soppresso il 30 giugno 1943). Viene sciolto in Italia, ancora in fase di riordinamento, l’8 settembre 1943, a seguito agli eventi determinati dall’armistizio.

Il 1° ottobre 1969 viene formato il VI Battaglione Bersaglieri inquadrato nel 22° Reggimento Fanteria Corazzato “Cremona” ove rimane sino al 20 ottobre 1975. In tale data, sciolto il 22° Fanteria, il VI battaglione, che ha sede in Torino, diviene autonomo, assume la denominazione di 6° Battaglione Bersaglieri “Palestro” ed è assegnato alla 3″ Brigata Meccanizzata “Goito”. Nell’ambito del riordinamento dell’Esercito il 5 dicembre 1989 viene messo in posizione “quadro” e la Bandiera è versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 15; è soppresso il 31 maggio 1991.

II 16 settembre 1992 viene ricostituito in Bologna il 6° Reggimento Bersaglieri che inquadra il 6° battaglione b. “Palestro” anch’esso ricostituito per trasformazione del 10° battaglione b. “Bezzecca”.

Nel corso del 1993 partecipa dapprima all’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico, dal 9 febbraio al 25 marzo, nel settore di Caltanissetta e successivamente è interessato alla missione umanitaria “IBIS 2″, in Somalia; per tale esigenza il 6° cede dal 26 agosto al 15 dicembre una compagnia fucilieri al 78° reggimento f. “Lupi di Toscana”, quindi raggiunge al completo la Somalia il 27 novembre inserendosi nel contingente UNOSOM.

Il reggimento rientra in Italia il 24 febbraio 1994 e per il comportamento tenuto merita una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Dall’ 11 giugno al 25 luglio 1994 il 6° è nuovamente in Sicilia per l’esigenza “Vespri” nelle zone di Piazza Armerina, Enna Nicosia.

Il reggimento è strutturato su comando, compagnia comando e servizi, compagnia addestrativa, 6° battaglione “Palestro” (su quattro cp.mec). Nell’ambito della riorganizzazione della Forza Armata, a datare dall’ 11 giugno 2002 è riconfigurato in “Nucleo attivazione” e la Bandiera è trasferita presso il Comando della Brigata “Errali”.

Il nucleo non presenta una configurazione organica in quanto svolge unicamente attività logistico-amministrative di sgombe¬ro ed eliminazione materiali al fine di annullare il carico contabile.

Con i provvedimenti ordinativi conseguenti al processo di professionalizzazione delle FPAA., in data 1° gennaio 2005 il 12° rgt. b. assume la denominazione di 6° Reggimento Bersaglieri che, rivitalizzato, prende sede in Trapani. L’organico comprende: comando, cp. comando e supporto logistico, 6° btg. “Palestra” (con 3 cp. fucilieri, cp. mortai, cp. controcarro), fanfara.

Nel 2005 partecipa all’Operazione “Domino” nel settore “Sicilia Occidentale” e nell’isola di Lampedusa. Dal 26 dicembre 2005 al 23 gennaio 2006 partecipa all’Operazione “Joint Enterprise” in Kosovo.

In data 24 gennaio 2006 costituisce la Task Force “Aquila” in Kosovo e termina il proprio mandato il 26 luglio 2006.
Campagne dì guerra e fatti d’arme.
Unità preesistenti:
Con l’Armata Sarda.
Prima di Indipendenza (1848-49): VI battaglione. -1848: Val Sabbia.
— 1849: Roma.
Seconda di Indipendenza (1859): VI battaglione: Passaggio Sesia, Palestra, Borgo Vercelli.
6° Reggimento:
Con l’Esercito Italiano.
Centro Meridione (1860-62): VI battaglione: Aspromonte. Roma (1870): VI e XIX battaglione.
Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei btg. I, III, e VI con 15 ufficiali e 37 soldati. I battaglione: Adua. Libia (1911-12).; fornisce a corpi e servizi mobilitati 22 ufficiali e 1215 soldati.^ Prima Mondiale (1915-18):
1915: Conca di Plezzo.
1916: Carso: Veliki Hriback (ott.), Pecinka, q. 308 (nov.).
1917: Medio Isonzo: M. Vodice (mag.) – Bainsizza, Sommer, Oscedril, q. 808 (ago.) – M. Globokak – Pradamano (ott.) – M. Tonderecar (die).
1918: M. Cornone: Sasso Rosso (giù.).
Albania (1939): VI battaglione.
Seconda Mondiale (1940-43):
1941 : Jugoslavia: Bosnia, Croazia.
1942-43: Russia: Orlowo, Iwanowka, Bolowo, Antrazit, Bobrowskij, Jagodnij, Paviograd (4-22 febbraio 1943).

Ricompense alla Bandiera.
Al Valor Militare.

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’a¬spra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18). (All’Arma di Fanterìa).

Medaglia d’Oro – Decreto 31 dicembre 1948. Salda e forte unità di guerra, già temprata in mesi di aspra lotta su altro fronte, si prodigava nella dura campagna di Russia con lo stesso ardore e la stessa fede che formarono la sua gloria nelle precedenti guerre d’Italia. Balzato dalla linea difensiva aspramente contesa, ma sempre inviolata, all’audace offensiva, si impossessava con sanguinosa battaglia del centro fortificato di Twnowka, aprendo il passo alla conquista del ricco bacino minerario di Krasnji Lutsch.

Passato, con rapida leggendaria marcia, dal Donetz al Don, dava il suo potente e decisivo contributo alla battaglia per la conquista di una munitissima testa di ponte nemica, annientando il nemico annidato in un settore particolarmente difficile ed insidioso. Chiamato in altro settore dove minacciose masse russe erano riuscite a passare sulla destra del Don con eroici contrattacchi e con tenacissima resistenza arrestava definitivamente l’avversario rendendo vani ripetuti sfondamenti fatti dal nemico con mezzi e forze assolutamente preponderanti. Fronte russo (Orlowo, Iwanovka, Bokowo, Antrazit, Bobrowskij, Baskowskij, Quota 244,4 Jagodinij, Quota 208,4),febbraio-settembre 1942.

Medaglia d’Oro – Decreto 26 maggio 1956. Magnifico Reggimento Bersaglieri durante la campagna in Russia già duramente provato e copertosi di gloria, stremato nelle sue file, ma non domo, compì atti prodigiosi nella tormentata manovra di ripiegamento delle truppe della A.R.M.I.R. segnando, dal Don al Dnieper, con copioso sangue le tappe di una lotta epica. In nobile gara di eroismo e di sacrificio con altre truppe, avanguardia arditissima in cruenti puntate controffensive, temeraria ed implacabile retroguardia, in durissimi combattimenti di arresto contrasta passo a passo il procedere baldanzoso di forti colonne corazzate nemiche, rompendone, più volte l’accerchiamento con mezzi ed armi di gran lunga inferiori in numero ed efficacia.

Sorretto da una disperata volontà di resistenza, benché sopraffatto dalle travolgenti forze avversarie, dopo aver perduto circa il 70% dei suoi effettivi chiuse combattendo per ultimo, sulle sponde del Dnieper, il tragico ciclo operativo, ammirato dagli alleati a fianco dei quali validamente si batteva, tenendo ovunque alto il nome dei soldati d’Italia e sempre fedele alle nobili tradizioni del Corpo.

Fronte russo, fiume Don fiume Dnieper, 17 dicembre 1942 – 20 febbraio 1943.

Medaglia di Bronzo – Decreto 27 maggio 1859. Per essersi distinto al passaggio della Sesia (21 maggio 1859), e nelle operazioni successive su Palestra e Borgo Vercelli (22-25 maggio 1859). (Al VI Battaglione).
Medaglia di Bronzo – Decreto 30 settembre 1862. Perché diede prova di valore e di sagacia militare (fatti di Aspromonte, settembre 1862). (Al VI Battaglione).
Medaglia di Bronzo – Decreto 6 dicembre 1866. Per la valorosa ed intrepida condotta tenuta al fatto d’arme di Custoza (24 giugno 1866). (Al XIII Battaglione).
Medaglia di Bronzo – Decreto 29 ottobre 1922. Sotto violento fuoco attraversava l’Isonzo irrompendo nelle trincee nemiche, in quattro giornate di aspra lotta validamente concorreva con slancio intrepido e fulgido valore al conseguimento della vittoria. Malgrado le forti perdite subite manteneva le posizioni conquistate resistendo ai violenti e ripetuti contrattacchi nemici (Bainsizza, 16-20 agosto 1917).
Si distinse per slancio e ardimento nella riconquista di una importante po¬sizione (Globokak, 25 ottobre 1917).

Comandanti
6°REGGIMENTO BERSAGLIERI (1861-1865)

Col. Francesco Volpe-Landi 6° REGGIMENTO BERSAGLIERI (1871-1943)
Col. Roberto Lavezzari
Col. Giorgio Pozzolino
Col. Carlo Gene
Col. Bruto Bruti
Col. Domenico Bergonzio
Col. Antonio Paganini
Col. Valerio Borgna
Col. Filippo Ferrarlo
Col. Ettore Mambretti
Col. Alberto Bernardoni
Col. G Battista Dilani
Col. Erardo Di Aichelburg
Col. Federico Scolari
Col. Felice Coralli
Col. Ambrogio Agnesi
Ten. Col. Marino Mannini
Ten. Col. Ferdinando Po
Ten. Col. Alessandro Ronca
Ten. Col. Ferdinando Po
Col. Giulio Rivalta
Col. Edgard Fattory Kircher
Col. Enrico Boscardi
Col. Renzo Dalmazzo
Col. Umberto Barberis
Col. Bruno Malaguti
Col. Carlo Gotti
Col. Mario Matteucci
Col. Umberto Salvatores

 

Col. Mario Carloni 6° BATTAGLIONE BERSAGLIERI “PALESTRO( 1975-89)
Ten. Col. Silverio Finelli
Ten. Col. Oscar Fumo
Ten. Col. Gianfranco Svorinich
Ten. Col. Antonio Catena
Ten. Col. Antonio Mezza
Ten. Col. Aldo Di Mascolo
Ten. Col. Achille Cilea
Ten. Col. Umberto Calamida

 

Ten. Col. Angelo Carrino 6° REGGIMENTO BERSAGLIERI (1992-2002)
Col. Giuseppe Sabatelli
Col. Ambrogio Conte
Col. Antonio Amato
Col. Giangiacomo Calligaris
Ten. Col. Giuseppe Arenante (s.v.)
Col. Giangiacomo Calligaris
Col. Annibale Mastrorilli

 

NUCLEO ATTIVAZIONE 6° RGT. B. (2002-04)
Cap. Alessandro Cecci (2003) 6° REGGIMENTO BERSAGLIERI (2005)
Col. Paolo Leotta
Col. Paolo Filippo Tattoli
Al Valore dell’Esercito.

Medaglia d’Argento – Decreto 17 marzo 1995. «Inquadrato nelle forze del contingente italiano impegnato in Somalia per le operazioni di soccorso e protezione alla popolazione, nonostante le oggettive difficoltà ambientali, si prodigava con totale dedizione ed elevata professionalità nella delicatissima e pericolosa missione. Operando in condizioni estreme di sicurezza, i suoi uomini hanno sempre confermato sia in attività di controllo del territorio, sia in azioni di rastrellamento per la ricerca d’armi, sia in operazioni antibanditismo e/o scorte a convogli umanitari, sia infine durante le fasi di abbandono delle posizioni di Belet Wein e Buio Burti, elevate capacità operative, altissimo senso del dovere e coraggio non comune.

 

Più volte coinvolte in conflitti a fuoco, le sue unità reagivano sempre con efficacia, dimostrando in ogni circostanza la capacità di discriminare e graduare le reazioni del proprio personale evitando così inutili spargimenti di sangue.

 

La fierezza, l’orgoglio e la certezza di portare vitale soccorso umanitario ad una popolazione disperata e la necessità di ridare ordine ad un Paese martoriato dalla guerra civile sono state le motivazioni che ne hanno contraddistinto l’operato. Chiaro esempio di grande perizia ed estremo valore che hanno concorso ad elevare e nobilitare il prestigio dell’Esercito italiano – Somalia, 30 novembre 1993 – 24 febbraio 1994.

 

Medaglie d’Oro al Valor Militare.
Aspirante Ufficiale GIACOMO PALLOTTI: M. Badenecche, 4 dicembre 1917.
Sergente FRANCESCO ROSSI: M. Tonderecar, 4 dicembre 1917.
Soldato GUIDO CASSANELLI: Russia, 25 dicembre 1941.
Capitano VITTORIO TRUCCHI: Russia, 27 giugno 1942.
Sottotenente BRUNO CARLONI: Russia, 3 agosto 1942.
Soldato BERARDINO LEONI: Russia, 3 agosto 1942.
Sottotenente ENZO MICHELINI: Russia, 7-8 agosto 1942.
Sottotenente medico LINO GUCCI: Russia, 23 agosto 1942.
Caporalmaggiore ALDO CHIARINI: Russia, 24 agosto 1942.
Sottotenente FERRUCIO PETRACCHI: Russia, 26 agosto 1942.
Soldato QUINTO ASCIONE: Russia, 26 agosto 1942.

 

Stemma Araldico.
Decreto 4 maggio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 – Giornale Ufficiale del 14.2.1987).
a. SCUDO:
partito d’argento e d’azzurro, il primo alla torre di S. Martino al naturale; il secondo alla fascia d’argento caricata da una stella d’azzurro ed accompagnata in capo da due sciabole d’oro in decusse (Custoza) ed in punta da un fiume in fascia ondato d’argento. Il tutto abbassato ad un capo d’oro al quartier franco d’azzurro caricato del tridente bizantino d’Ucraina d’oro.
b. CORONA TURRITA.
e. ORNAMENTI:
(1) Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “… E VINCERE BISOGNA”.
(2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.
(3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatimi.
Nella prima partizione con lo smalto d’argento (simbolo della concordia e della purità) è rappresentata la torre di San Martino, località teatro della battaglia combattuta nel 1859 (riferimento alla M.B.V.M. concessa al VI battaglione nella seconda guerra d’indipendenza).
La seconda partizione comprende in alto il ricordo della M.B.V.M. conseguita a Custoza, al centro la stella azzurra dedicata ai fatti di Aspramente, in basso il “fiume ondato” simbolo di tutti i fiumi sacri al ricordo dei bersaglieri: Cernaia, Isonzo, Piave, Don. Lo smalto d’azzurro è simbolo di valor militare, quello d’argento di sacrificio.
Il capo d’oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse al rgt. per il comportamento tenuto in Russia nel corso del secondo conflitto mondiale, come evidenziato dal tridente d’Ucraina riportato nel quartier franco.

 

Sedi
1861 – 1865 Capua
1871 – 1874 Ancona 
1874 – 1875 Spoleto
1875 – 1879 Treviso
1879 – 1884 Napoli
1884 – 1887 Palermo
1887 – 1893 Torino
1893 – 1899 Asti
1899 – 1903 Verona
1903 – 1908 Ancona
1909 – 1943 Bologna
1975 – 1989 Torino
1992 – 2005 Bologna
2005 – **** Trapani

 

  M O T T I

“CERTAMINA VICTURUS ADEO” – “….E VINCERE BISOGNA”

(Sono qui per vincere le Battaglie )

 

C arloni ti raggiunse nella steppa

 

E il figlio Bruno vendicò.

 

R eggendo all’ira ed al furor del nemico

 

T rucchi, Petracchi, Michelini, Leoni

 

A ldo Chiarini, Cucci e Bruno Carloni

 

M edaglie d’Oro con Battistini e Ascione

 

I mpressero al tuo Stendardo l’ultima gloria.

 

N el fango di Jagodnie, nel gelo di Pawlograd

 

A vesti in premio due aurei segni.

 

V edesti cader Ferrari a Monte Torre di Custoza.

 

I n Adua Arimondi, duce di una schiera,

 

C on baudion e Pratoin una lontana primavera

 

T entò la grande impresa !

 

U n tremendo giorno quello fù. Tutti caddero !

 

R estarono sui campi di Cassala e Monte Rayo.

 

U na ben triste sorte fu la tua o reggimento

 

S ia il 1° Marzo del ’96 come in Russia molt’anni dopo.

 

A riconfortarti stan però le glorie di Gorizia e del Badenecche,

 

D el Tondarecar e D’Abissinia con Baleno, Pallotti, Rossi e Paglia,

 

E gloria sia al tuo Stendardo che tornato dimentico in Bologna

 

O ra garrisce al vento per i ragazzi del Battaglione Palestro

 

 

Il 6° Reggimento Bersaglieri è l’unico che si fregia di due Motti.

 

A seguire, due immagini all’interno della caserma “Giannettino” a Trapani passaggio di Comando e consegna della Bandiera di Guerra dal Col. Mauro SINDONI al Col. Antonino POMA
fanfara6Reggimento

Passaggio di comando al 6 Bersaglieri

 

 

IMG_5431

Papa Giovanni XXIII – Protettore dell’esercito

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